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A SPOLETO, CASA MENOTTI RIAPRE LE SUE PORTE

Lo storico Palazzo, sede del Centro di Documentazione del Festival dei Due Mondi, sarà liberamente visitabile e accompagnerà il pubblico della kermesse spoletina. Appuntamento il 4 e 8 luglio con il ritorno degli attesissimi premi Una Finestra su Due Mondi.

©Casa Menotti – Spoleto

Dopo un’interminabile parentesi di silenzio dovuta alla pandemia, tornano a risuonare i passi dei visitatori in uno dei luoghi simbolo della cultura spoletina: riapre infatti al pubblico Casa Menotti, il cui patrimonio di storia, arte e documentazione sarà nuovamente accessibile durante il Festival dei Due Mondi (Spoleto, 25 giugno – 11 luglio).

Orari e info al link

Casa Menotti, recuperata dalla famiglia Monini attraverso la sua Fondazione dallo stato di abbandono in cui era caduta dopo la morte del Maestro, è dal 2011 il Centro di Documentazione del Festival dei Due Mondi. Una straordinaria Casa Museo dove il pubblico può liberamente percorrere la storia di 64 edizioni del Festival dei Due Mondi attraverso una collezione unica di reperti, filmati, foto d’epoca, locandine, programmi, cinegiornali, tutto accuratamente raccolto e digitalizzato dalla Fondazione Monini: oltre 130 mila file.

Così dal 25 giugno il pubblico potrà nuovamente visitare Casa Menotti e provare l’emozione di ammirare anche tante memorabilia del Maestro Menotti, come il piano su cui ha cominciato a suonare e il bellissimo Steinway su cui ha continuato fino all’ultimo a diffondere le sue note sulla Piazza del Duomo.

Su questa Piazza dalla vista spettacolare affaccia il luogo più magico della Casa: la famosa terrazza dove il Maestro era solito accogliere i suoi ospiti, star internazionali della musica, della danza, della cultura, e che dal 2010 è tornato ad essere teatro di uno degli appuntamenti più attesi del Festival: il Premio Monini Una Finestra sui Due Mondi, ideato dalla famiglia Monini in omaggio al gesto iconico del Maestro che era solito affacciarsi alla finestra insieme ai suoi illustri ospiti per salutare il pubblico del Festival.

Qui, il 4 luglio, alle ore 13.15, la talentuosissima pianista franco-albanese Marie-Ange Nguci alla sua prima in Italia, riceverà il Premio Monini Giovani dedicato ai nuovi talenti, e l’8 luglio, alle ore 15, Massimo Recalcati verrà insignito del Premio principale, riconoscimento, voluto personalmente da Maria Flora Monini, al celebre psicoanalista al suo debutto a Spoleto come autore teatrale. Massimo Recalcati, infatti, è in scena la sera stessa al Teatro Romano come autore e voce narrante dello spettacolo Amen, scritto durante il lockdown, una toccante riflessione sull’ineluttabilità della fine della vita umana e la necessità di affermare la vita, un messaggio di ripartenza e coraggio rivolto a tutti noi. Infine spazio all’ironia e alla leggerezza, sabato 10 luglio alle ore 18.30, con la presentazione del best seller “La milanese”, della giornalista e scrittrice Michela Proietti.

“Da quando abbiamo voluto restituire alla cultura questo luogo – ha affermato Maria Flora Monini, Presidente della Fondazione Monini – ci è sembrato fondamentale farlo vivere non solo attraverso ricordi e documenti, ma anche riempiendolo di ciò che il Maestro amava di più: la musica, l’arte, la cultura. Il bello della vita, insomma, che mai come in questi mesi abbiamo imparato ad apprezzare”.

Casa Menotti, una visita tra reale e virtuale

Inaugurato esattamente 10 anni fa, nel centenario della nascita di Gian Carlo Menotti (1911 – 2007), il Centro di Documentazione del Festival dei Due Mondi è un vero scrigno di tesori che la Fondazione Monini ha regalato alla città di Spoleto per celebrare il suo noto concittadino, compositore e fondatore del Festival, e per far conoscere ai giovani quello che il Festival è stato fin dalla sua nascita. Il primo tesoro è naturalmente lo stesso edificio: la casa medioevale che si affaccia su piazza del Duomo che la Fondazione ha acquistato e restaurato completamente pur conservando le stesse architetture e persino buona parte degli arredi originali.

All’interno troviamo un ambiente interattivo e teatrale, capace di dare forma e movimento al materiale audio, video e fotografico restituito agli studiosi dopo un lungo lavoro di recupero e digitalizzazione. Una vera e propria finestra sul tempo per raccontare al visitatore l’atmosfera degli spettacoli e dei concerti, le emozioni e gli scenari della grande manifestazione culturale diretta per quasi mezzo secolo da Gian Carlo Menotti e oggi sotto la guida artistica di Monique Veaute. Il Centro fa dialogare in un unico spazio espositivo la dimensione pubblica della kermesse e quella privata di Gian Carlo Menotti. A guidare lo spettatore in questo viaggio nella memoria è la luce che, in un gioco di dissolvenze, dà al visitatore ora il tepore soffuso e confidenziale della casa, ora il clamore vivido delle performance della piazza, dal Maestro al Festival. La visita comincia al secondo piano, dove troviamo il pianoforte su cui il Maestro componeva, e che negli anni ha ospitato concerti di giovani artisti, mentre un velo, quasi a difendere l’intimità del luogo, ci introduce nella camera da letto del Maestro. Un velo che, come quinta teatrale, riproduce gli spartiti musicali del Maestro. Una finestra nel salone principale può sembrare il particolare meno importante, in un luogo dove anche attraverso leggii multimediali è possibile accedere a spartiti, brani e immagini che ripercorrono la vita artistica del compositore, ma è la finestra dove Menotti si affacciava per vedere e salutare il “suo” festival.   Al primo piano, grazie a installazioni interattive, il visitatore entra all’interno del racconto divenendone lui stesso il regista. Da un tavolo touch screen al centro della sala può accedere all’archivio del Centro di Documentazione selezionando video o immagini e da una libreria digitale è in grado di ritrovare le memorie del passato, anche grazie al prezioso materiale dell’Archivio Cinecittà Luce. Il Centro è infatti nato prima di tutto per preservare la memoria del Festival e ospita tutto il materiale documentativo, audio e video, relativo alle edizioni dal 1958 a oggi che può essere fruito facilmente dai visitatori grazie a questo apporto tecnologico. Su una parete scorre in successione ritmata uno slide show di foto non solo dello storico paparazzo del Festival, Lionello Fabbri, ma di tutte le foto conservate nel data base ordinato in base a cronologia, tematiche, personaggi. Sulle pareti della stanza attigua viene invece proiettato un filmato degli spettacoli del festival dal 1958 al 2017. Per eventi e occasioni speciali, il visitatore può accedere anche alla terrazza, una volta salotto della casa del Maestro Menotti, e ritrovare intatta l’atmosfera che accompagnava le occasioni conviviali del maestro, che su questi stessi divanetti discuteva con ospiti e artisti del Festival. Un percorso capace di trasmettere l’importanza e la magia del Festival dei Due Mondi alle nuove generazioni, affinché possa continuare a essere un punto fermo e prestigioso per la cultura italiana.


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