Sul filo di Raffaello - Natoconlavaligia

Ultimo aggiornamento 17/04/2021
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Sul filo di Raffaello - Impresa e fortuna nell'arte dell'arazzo.

Urbino, Palazzo Ducale dal 21 maggio al 29 settembre 2021 - La mostra a cura di Anna Cerboni Baiardi e Nello Forti Grazzini.




La Galleria Nazionale delle Marche, in collaborazione con i Musei Vaticani e con il Mobilier National di Parigi,  organizza, nel Palazzo Ducale di Urbino, una mostra dedicata a  Raffaello e al mondo degli arazzi, indagando sia l’apporto che il  pittore fornì in questo specifico settore per il quale sperimentò  invenzioni e realizzò cartoni poi tessuti nelle botteghe fiamminghe, sia  la fortuna che le opere di Raffaello conobbero nel corso dei secoli  nella produzione di arazzi. Con dodici grandiose pezze tessute nelle  migliori arazzerie europee, raffiguranti principalmente le pitture delle  Stanze Vaticane, Urbino potrà esibire, nel maestoso salone del  Trono, tutta la monumentale opera pittorica del suo cittadino più  illustre, la potenza e l’equilibrio classico che Raffaello raggiunse a  Roma, circa 25 anni dopo aver lasciato la sua città natale. Gli spazi  dove Raffaello aveva camminato da bambino accompagnato dal padre  Giovanni Santi accoglieranno – in all’indomani del cinquecentenario  della morte del divin pittore e complici gli arazzi – la sua  opera più grandiosa, realizzata a Roma per i papi, apprezzata da  artisti, critici, conoscitori e dai turisti di tutte le epoche.

Il  successo ottenuto dalle immagini tessute, riproposte in tempi e  manifatture differenti, entra a pieno titolo nel tema della fortuna che  l’artista urbinate conobbe nel corso dei secoli. Un’approvazione che è  parte integrante del complessivo consenso che Raffaello raggiunse mentre  era ancora in vita. Modelli inesauribili di forme e d’invenzioni, le  opere di Raffaello raggiunsero i contesti più disparati, grazie  all’opera di tanti incisori che con i loro intagli ne consentirono una  rapida diffusione. Raffaello aveva offerto il suo fondamentale  contributo alla diffusione delle pratiche incisorie con le quali si era  garantito una notevole pubblicità; l’incisione lo avrebbe ripagato nel  corso dei secoli rendendolo l’autore più tradotto di tutti i tempi. Con  gli arazzi si verificò di fatto la stessa cosa: i suoi cartoni  nobilitarono questo genere artistico che, più tardi, avrebbe contribuito  al consolidamento e all’arricchimento della sua fortuna.

La  mostra urbinate si pone nel solco delle ricerche riguardanti  l’irradiamento dell’opera del Sanzio, verificandone la fortuna nello  specifico campo dell’arazzeria. Spettacolare la visione che avrà lo  spettatore entrando nel salone del Trono del palazzo di Federico di  Montefeltro: vi troverà squadernati, grazie all’allestimento curato  dagli architetti della Galleria Nazionale delle Marche, i celebri  affreschi che Raffaello ha realizzato a Roma, qui proposti nei colori e  negli intrecci delle tessiture. Undici degli arazzi esposti provengono  dal Mobilier National di Parigi e testimoniano come la Francia, più di  ogni altro paese, sotto il regno di Luigi XIV (ma poi fino al XIX  secolo), abbia nutrito una vera e propria venerazione nei confronti di  Raffaello, al punto da concepire il “folle” progetto di ricreare ad  arazzo a Parigi, in più repliche, i più celebri affreschi dell’Urbinate,  utilizzando – a tal fine – da un lato i pittori francesi dell’Accademia  di Francia residenti a Roma per copiare dal vivo i prototipi,  dall’altro l’abilità straordinaria degli arazzieri inquadrati da Colbert  sotto l’egida della manifattura dei Gobelins, aperta a Parigi e attiva  esclusivamente per le commissioni reali, dove molte delle tappezzerie  furono tessute.

La Galleria Nazionale delle Marche ha  contribuito, oltre che alla conoscenza di questa raffinata arte, anche  alla conservazione dei preziosi tessuti sostenendo finanziariamente il  restauro di alcuni dei pezzi prestati dal Mobilier National di Parigi.  L’intero studio sotteso alla mostra, con un’ampia panoramica sulla  produzione di arazzi legati all’universo raffaellesco, è esposto in  maniera esaustiva nel ricco catalogo, curato da Anna Cerboni Baiardi e  Nello Forti Grazini, edito da Silvana Editoriale.

  30/03/2021
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