Vicchio nel Mugello nel Colle di Vespignano patria del giotto di Bondone - Natoconlavaligia

Ultimo aggiornamento 12/01/2020
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Turismo, cultura e gastonomia a Vicchio nel Mugello nel Colle di Vespignano dove è nato Giotto da Bondone.
Alzi la mano chi sa dire dove è nato  Giotto di Bondone, forse diminutivo conosciuto semplicemente  come Giotto. Ben pochi lo sanno.


La casa di Giotto di Bondone
Questo grandissimo artista, uno dei figli più illustri d'Italia, nacque nel comune di Vicchio nel Mugello nel Colle di Vespignano che dista un paio di km dal centro abitato nel 1267 e morì a Firenze l'8 gennaio 1337.
Vicchio è stata la patria natale anche del Beato Angelico  ed un cartello stradale all'inizio del paese sottolinea questi due importanti aspetti. Nella piazza del paese intitolata a Giotto si trova la statua dell'artista posata quasi 120 anni fa.  Nel 1901 fu Giosuè Carducci, spesso ospite della famiglia nobile dei Giarrè Billinella, fraziane di Pilarciano, il presidente del comitato che portò all'erezione della statua di Giotto nella piazza centrale del paese.   Da ricordare poi che tra il 1559 e il 1571 a Vicchio soggiornò saltuariamente anche Benvenuto Cellini nella casa che fu dell'orafo e scultore, c'è oggi una scuola di oreficeria, in cui si tengono anche mostre. A Vicchio come in tutto il Mugello, in questa terra di confine tra Emilia-Romagna e Toscana il 29 giugno del 1919 si registrò un violentissimo teremoto e  su 1500 abitazioni esistenti, ne vide andare distrutte 700, con altre 500 danneggiate al punto tale da non consentire l'abitabilità. Le vittime furono oltre cento. In quell'occasione caddero anche le mura cittadine e tre delle sei torri. Due di quelle rimaste, la Torre di levante e la Torre di ponente (quelle maggiori) vennero fatte crollare dall'esercito tedesco, durante la sua ritirata. Resta soltanto la torre Cerchiai, visibile da Piazza della Vittoria. Il territorio fu teatro di cruente battaglie durante la seconda guerra mondiale con rastrellamenti effettuato da militi della Repubblica Sociale Italiana che il 12 marzo 1944 portò alla cattura di diversi renitenti alla leva. Di questi cinque  furono fucilati il 22 marzo del 1944  con l'accusa di renitenza alla leva.  i cinque martiri sono stati insigniti della Medaglia d'oro al valor Civile da parte dell'allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. A ricordo è stata posta una targa in un circolo ricreativo fuori dal paese, in località Caselle. Tra i momenti più tragici della storia vicchiese si ricorda anche l'eccidio nazista di Padulivo   avvenuto tra il 10 e l'11 luglio 1944, quando le milizie tedesche, per rappresaglia contro l'uccisione di un loro commilitone per mano partigiana, assassinarono 15 persone. Nella piccola frazione di Barbiana visse e operò il sacerdore don Lorenzo Milani dopo la decisione della Curia di Firenze di trasferirlo in quanto scomodo. Intellettuale raffinato, sensibile ai problemi dell'educazione, s'impegnò per l'elevazione culturale dei ceti meno abbienti, insegnando a figli di contadini che avrebbero dovuto invece lavorare.  Il nuovo Museo di Arte Sacra e Religiosità Popolare Beato Angelico, inaugurato nel giugno del Duemila  è il frutto di un lavoro e di un impegno che affonda le radici negli anni sessanta del Ventesimo secolo, quando nei locali del Palazzo Comunale si cominciarono a raccogliere oggetti artistici che si consideravano da salvare, perché destinati ad una lenta distruzione oppure perché sottoposti ai furti sempre più frequenti. Il Museo si inserisce nel progetto di Museo Diffuso che interessa  l'Alto Mugello e la Val di Sieve. Importanti anche gli scavi etruschi di Poggio Colla, condotti da alcune Università americane sotto la direzione del professor Gregory Warden sono visitabili durante la campagna di scavo nei mesi di giugno e luglio.

Vicchio, attraverso la frazione Gattaia, è collegato a Madonna dei Tre Fiumi a Ronta nel Comune di Borgo San Lorenzo, da una strada detta "Panoramica", che passa da Il Pozzo (Ronta). Dalla "Panoramica" è possibile godere di fantastiche visuali su gran parte del Mugello. Dalla frazione Gattaia si può raggiungere anche il Monte Verruca. Infine dal Monte Verruca si può raggiungere il monte Castellina su cui è stato costruito un piccolo rifugio.

Il 29 luglio del 1984 a Vicchio in località Boschetta, si consumò il settimo duplice omicidio di quello che venne definitoil Mostro di Firenze.  Le vittime sono Claudio Stefanacci, studente universitario di 21 anni e Pia Gilda Rontini di 18 anni, nipote del pittore macchiaiolo tale Ferruccio Rontini. Sono tantissime le testimonianze di architetture, monumenti e luoghi di interesse.  Citiamo la Pieve di San Giovanni Battista che risale al 1447 circa e all'epoca, in questa zona, c'era solo un oratorio.  Le chiese di San Bartolomeo a Molezzano, di San Cassiano in Padule, di San Michele a Rupecanina; di San Cristoforo a Casole; Badia di Santa Maria a Bovino; l'Oratorio di San Filippo Neri; la chiesa di San Martino a Viminiccio; quella di Santa Maria a Vezzano; le chiese di Santa Felicita al fiume di Gattaia e di San Donato al Cistio, la chiesa di Sant'Andrea a Barbiana deve la sua fama alla memoria di don Lorenzo Milani parroco di Barbiana fino al 1967 che qui ebbe la sua scuola centro di diffusione del suo innovativo messaggio educativo e la chiesa di San Martino a Vespignano ricordata già dal 1218 che sorge nel punto più elevato dell'antico castello di Vespignano. Patroni della chiesa furono il vescovo di Firenze e la famiglia Risaliti. In questa chiesa è stato priore un figlio di Giotto.  la Cappella della Bruna testimonia del culto secolare tributato nel Mugello al Beato Giovanni Bruni nato a Vespignano nel 1234 e morto a Firenze nel 1331, Da ricordare anche il Ponte della Ragnaia detto 'ponte di Cimabue', situato nei pressi della statale 551 e poco distante da Vespignano. L'attuale struttura risale al cinquecento e ha sostituito il precedente ponte medioevale, dove, secondo la leggenda, avvenne l'incontro tra lo stesso Cimabue e il pastorello Giotto intento a disegnare delle pecore con del carbone su un sasso. La Torre dei Cerchiai (struttura di origini medievali, ma ricostruita dopo il terremoto del 1919) è uno dei rarissimi esempi di torre a base pentagonale. Lodevole è l'mpegno dell'associazione Terre di Giotto costituita una decina di anni fa la quale, tra l'altro, ha il compito di tenere aperta la casa natale di Giotto ch sorge sul colle di Vespignano dove una targa ricorda la nascita del grandissimo artista fiorentino.  Giotto nacque  da una famiglia di piccoli possidenti terrieri (Bondone era il padre) e la famiglia in seguito si trasferì a Firenze.

Giotto si sposò verso con Ciuta (Ricevuta) di Lapo del Pela. La coppia ebbe quattro figlie e quattro figli, dei quali uno, Francesco, divenne a sua volta pittore. Giotto s'adoperò perché un altro dei suoi figli, di nome anch'egli Francesco, divenisse priore della chiesa di San Martino a Vespignano, oltre che suo procuratore in Mugello, dove allargò le proprietà terriere della famiglia. Dette poi in sposa ben tre delle sue figlie con uomini nei dintorni del colle mugellano. Recenti studi indicano come una dalle sue prime opere il frammento della Madonna conservato proprio in Mugello nella Pieve di Borgo San Lorenzo, databile intorno al 1290. La prima volta che Giotto venne ufficialmente nominato è in un documento recante del 1309, nel quale si registra che Palmerino di Guido restituisce ad Assisi un prestito a nome suo e del pittore. Un luogo Vicchio, dove si respira la storia Siamo nei luoghi dei Medici dove arte e fede si fondono dove sono tante le tesimonianze e i musei.
Oltre che con l'autostrada A1 si può arrivare dall'Emilia attraverso i passi della Futa da Monghidoro, della Raticosa da Castel del Rio, della Colla da Faenza e del Muraglione da Forlì ed anche in treno con la ferrovia Faenza-Firenze, c'è la stazione a Vicchio per ammirare un panorama bellissimo. E dopo aver ammirato la bellezza dell'ambiente ed aver compiuto un passo indietro nella storia è arrivata l'ora di una sosta ristoratrice. Tante le opportunità per una pausa golosa, dagli agriturismi, alle osterie, ai ristoranti per poter degustare i prodotti del territorio che variano a seconda del  mutare delle stagioni. In ogni caso assolutamente da provare i tortelli con le patate oppure i ravioli con le erbe ma ancor prima è il caso di iniziare con un robusto antipasto a base di salumi, crostini e formaggi della zona e poi il coniglio ripieno, la panzanella mentre in autunno spazio allo spezzatino di cinghiale in umido con la polenta e i crostoni di cavolo nero o i tortelli di marroni,  fiori di zucca ripieni,ed ancora cappelletti, passatelli insalata di farro, la farinata con le leghe,  le tagliatelle sui fagioli e tra i dolci il castagnaccio,  la schiacciata con l'uva,  la torta in balconata,  la torta di marroni, i tortellini fritti,  il latte alla portoghese, il tutto innaffiato dal buon vino  del Mugello, Sangiovese, Malvasia Trebbiano, Chardonnay, Sauvignon.
Da non dimenticare, l'olio extravergine d'oliva locale e per chiudere un vermouth con lo zafferano delle colline fiorentine (www.zafferanodifirenze.it Tel. 055 8300800).

Info
Consorzio del Marrone del Mugello Igp

Associazione Strada del Marrone del Mugello di Marradi

Assdociazione Tartufai del Mugello

Associazione Tartufai Barberinese

Informazioni generali:
Ufficio Turismo Unione Montana Mugello
via Togliatti 45
Borgo San Lorenzo
Tel. 05584527185/6
07/05/2019


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