Primi eventi in centroamerica - Natoconlavaligia

Ultimo aggiornamento 21/01/2019
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I primi eventi del 2018 in Centroamerica - Gli splendidi costumi delle Polleras di Panamà, il festival della poesia in Nicaragua, la giornata dei carri colorati in Costa Rica e i tappeti di fiori per la Pasqua in Centroamerica …


Gennaio

La sfilata delle “Mil Polleras” a Las Tablas, Panamà
Conto alla rovescia a Panamà per la tradizionale Sfilata delle “Mil Polleras”, che si terrà sabato 13 gennaio nella città di Las Tablas. Nel 2017 hanno partecipato oltre 100 delegazioni, con ben 15.000 donne che indossavano la Pollera rappresentativa della loro regione.
La Pollera è  costume nazionale panamense realizzato a mano, ricco di dettagli e ornamenti, che viene usato durante le feste tradizionali del paese. La Pollera è uno splendido abito ricamato,  confezionarlo costa da 2500 a 8.000 Euro e ci si impiega da 8 mesi a 2 anni. Dipende dalla complessità dell’abito, dalla cura dei dettagli, senza tenere conto degli accessori. L’accessorio più costoso è la catena che le donne portano al collo, composta da 8 monete di oro puro, che può costare fino a 10.000 Euro.
La Pollera nasce come abito indossato dalle donne spagnole di Panamà che appartenevano ai
ceti sociali più umili nel XVIII secolo. Tuttavia, nel corso degli anni, questo abito si è arricchito di bei ricami, di preziose rifiniture e decorato da gioielli in oro.
Oggi è riconosciuto come uno dei costumi tradizionali più belli del mondo, grazie all'accurata lavorazione artigianale arricchita da tanti dettagli non soltanto nella manifattura, ma anche nel disegno. La Pollera si compone di due pezzi, una camicia e una ampia gonna, solitamente in cotone.
Il costume tradizionale panamense può essere realizzato secondo diversi stili, la Galà Blanca o Pollera di Santos, La Basquiña o la Pollera Montuna; gli accessori e le scarpe devono essere coordinati allo stile della Pollera scelta. Anche le acconciature sono particolari e decorate con fermacapelli molto belli e ricchi.

Febbraio

Il Festival Internazionale di Poesia in Nicaragua
Granada in Nicaragua farà da sfondo alla XIV edizione del Festival Internazionale di Poesia, dall’11 al 17 febbraio. Quest’anno è dedicata ai poeti Fernando Silva (1927-2016) nato in Nicaragua e Roberto Sosa (1930-2011) nato in Honduras.
Fernando Silva appartiene alla generazione letteraria nicaraguense degli anni settanta, mentre Roberto Sosa, ha collaborato con i principali giornali e riviste dell’Honduras, e ha vinto numerosi premi letterari.
130 poeti del mondo hanno confermato la loro partecipazione al Festival, provenienti da 60 paesi dei cinque continenti, tra cui i Premi Pulitzer, Tyehimba Jess (2016) e Robert Hass (2008). Tra i partecipanti, anche Satoko Tamura, che ha tradotto in giapponese di Pablo Neruda, Julio Cortázar, Gabriel García Márquez; così come poeti che provengono dalla Lettonia, Norvegia, Portogallo, Svizzera, Marocco, Bangladesh, Cina, Taiwan, India, Iraq, Israele, Palestina, Siria e altri paesi lontani. Tra gli italiani, parteciperanno Emilio Coco, poeta, esperto ispanista e traduttore italiano, Walter Raffaelli, l’editore più importante di poesia latinoamericana e caribica in Italia, Zingonia Zingone, poetessa, narratrice e traduttrice, laureata in economia, che ha pubblicato 4 poemi in castigliano, due dei quali tradotti in Italia e Cinzia Marulli, organizzatrice e coordinatrice di eventi e incontri culturali per diffondere la poesia.
Il tema del 2018 è " La poesía es un camino como un pequeño silbo de un pájaro que vuela“, un famoso verso del poeta a cui questa edizione del festival è dedicata,  Fernando Silva.
Per la prima volta si terrà anche un laboratorio di traduzione condotto da Katherine M. Heddeen e un laboratorio letterario per i bambini condotti dalla russa Marisa Daniela Argentina e dal dominicano Maria Palitachi.
Nel corso del Festival, si svolge anche un Carnevale Poetico, con balli e sfilate. Quest’anno il Carnevale poetico seppellirà simbolicamente "La discriminazione che esiste nel mondo", e sarà accompagnato da una sfilata di ballerini folk, maschere e letture di poeti nelle loro varie lingue. Ogni anno il carnevale ha undici fermate misurate da angoli nel mezzo di La Merced e del Lago Cocibolca. A ogni fermata i poeti partecipanti leggono poemi di fronte a molti partecipanti.
Non manca un carro funebre allegorico nella parata che seppellirà la discriminazione.
Durante la settimana sono previsti momenti di letture poetiche in molti suggestivi angoli di Granada, splendida città coloniale, in Plaza de la Independencia, negli atri di chiese, college, università, nella Sala delle Statue del Convento di San Francisco e nei centri culturali.

Marzo

Si celebrano i carri trainati dai buoi e i loro conducenti in Costa Rica
Ogni anno, la seconda domenica di marzo, il villaggio prevalentemente agricolo di San Antonio di Escazú celebra El dia de los Boyeros, ovvero la Giornata dei Conducenti di carri trainati dai buoi. Oltre 150 buoi e i loro proprietari, provenienti da molte località di tutta la Costa Rica, come Cartago, Grecia, Coronado e Pacaya, partecipano a una parata che si svolge lungo le strade del villaggio.
I carri sono dipinti e addobbati e i buoi curatissimi portano adorni tradizionali e la sfilata è accompagnata da musica, danze e da piatti tipici contadini. La sfilata segue sempre lo stesso percorso, attraverso il municipio di Escazú fino alla chiesa di San Antonio.
I carri non sono utilizzati soltanto per il festival, ma quotidianamente dai contadini nel loro lavoro nei campi. L’evento, che si svolge da oltre 20 anni, è fondamentale per mantenere viva la tradizione di questi luoghi.
La tradizione del mandriano e del carro dipinto è uno dei fenomeni sociali più fortemente radicati nella memoria collettiva della Costa Rica. La relazione del contadino con il suo carro e i suoi animali sono un motivo di orgoglio per la comunità contadina. A tal punto che, il 25 novembre 2005, il Mandriano e il Carro della Costa Rica sono diventati Patrimonio Immateriale dell'Umanità dall’UNESCO.

Aprile

I tappeti di fiori in Centroamerica per la Pasqua
Anche le processioni profumano durante la Settimana Santa in Centroamerica. Tra gli aromi spiccano l’incenso, il corozo (l’avorio vegetale che altro non è se non il seme di una specie di palma) il copale, una resina aromatica e la mirra. Qui si creano dei tappeti speciali per ogni giorno santo, con disegni che vengono realizzati con la sabbia, la segatura, le polveri di minerali e il corozo. I tappeti di fiori sono una delle tradizioni più popolari del Centroamerica. I più elaborati e complessi si realizzano nella città coloniale di Antigua Guatemala, l’antica capitale guatemalteca, dove si svolgono delle processioni molto suggestive come quella che consacra l’immagine di Nostra Signora della Misericordia e la processione di Gesù Nazareno nel vicino villaggio di Santa Catalina de Bobadilla. La prima processione della quale si hanno testimonianze scritte si è svolta il 10 marzo 1543 a Santiago de los Caballeros.


Per maggiori informazioni: www.visitcentroamerica.com
15/01/2018
Sito realizzato da Giovanni Tavassi
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