A Rovigo le Secessioni europee colorano l’autunno - Palazzo Roverella - Natoconlavaligia

Ultimo aggiornamento 28/06/2019
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A Rovigo le Secessioni europee colorano l’autunno - Rovigo, Palazzo Roverella sede espositiva della mostra “Secessione. Monaco Vienna Praga Roma. L’onda della modernità” in programma dal 23 settembre 2017 al 21 gennaio 2018. Il percorso dell’esposizione si sviluppa su quattro sezioni tematiche, ognuna dedicata a una diversa secessione. Di Dorina Cocca


La mostra è promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo in collaborazione con il Comune di Rovigo e l‘Accademia dei Concordi. Alla realizzazione dell’evento hanno contribuito in modo fattivo le principali istituzioni museali europee, dall’Albertina di Vienna, alla Klimt Foundation, dal Museo Villa Stuck di Monaco alla Narodni Galerie di Praga per citarne solo alcune.      

A partire dall’autunno, Rovigo diventa l’occasione per fare il pieno di emozioni e trovare dentro di noi quel pizzico di inquietudine che spinge al cambiamento.
Palazzo Roverella ha aperto i battenti il 23 settembre dove sono presenti più di 150 opere di importanti pittori che hanno contribuito a dare corpo e forma alle varie Secessioni europee di Monaco, Vienna, Praga e Roma.
La rassegna dei capolavori in esposizione è stata affidata alla curatela di Francesco Parisi.  Il termine secessione ricorda la rivolta della plebe romana, che voleva gli stessi diritti dei patrizi, mentre nella storia dell’arte rappresenta la protesta degli artisti spesso incompresi e maltrattati dalle accademie ufficiali dell’arte ossequiose del conservatorismo e timorose delle novità.
Per la prima volta in Italia è stato proposto un panorama complessivo dei quattro principali centri in cui si svilupparono le Secessioni e Francesco Parisi ne ha evidenziato differenze e affinità nei diversi linguaggi espressivi che hanno comportato un grosso lavoro di ricerca sulle opere e sui cataloghi durato più di un anno e mezzo di impegno.
La pittura è solo uno degli aspetti fondamentali della Secessione. L’artista era anche architetto e in grado di progettare di mobili d’arredo, come sedie, tavoli, poltrone o disegnare oggetti.  Infatti oltre ai quadri nelle sale del Roverella si può ammirare anche una sezione dedicata ad oggetti, manifesti e grafica.
Gli artisti insomma sperimentano mezzi espressivi diversi e innovativi affermando che “artisti si nasce non si diventa”. Secessione significa anche rinnovamento di tutto l’ambiente artistico ivi compreso il modo di esporre le opere d’arte. Non più quadri affastellati in tante file ma disposti in maniera sobria e luminosa.
“Al tempo la sua arte, all’arte la sua libertà”. Questa è la scritta che accoglieva il visitatore all’ingresso del Palazzo della Secessione a Vienna. Ideato dal giovane architetto Joseph Maria Olbrich, esponente della Secessione e allievo del già famoso Otto Wagner, precursore delle tematiche Secessioniste. Il motto suggerito dal giornalista e critico Ludwig Hevesi, e trasposto graficamente da Gustav Klimt in un celebre manifesto che vedeva Teseo (l’eroe artista) lottare contro il Minotauro emblema di una cultura al potere, dominata dall’implacabile avversione all’arte moderna che aveva in Klimt, padre spirituale della Secessione, uno degli esponenti di maggior prestigio ha fatto da filo conduttore per tutte quelle sperimentazioni che in quel periodo pervadevano Vienna e che in aperto conflitto con la conservazione imperante puntavano all’innovazione per valorizzare modernità ed internazionalità. Inoltre la parola d’ordine vincente era che l’artista non doveva rendere conto a nessuno delle proprie creazioni ma era l’unico a “poter” valutare le proprie creazioni.
Tutti questi fermenti sono il filo conduttore attraverso il quale indaga la mostra.
Nella rassegna sono ben evidenti “gli esiti modernisti della secessione monacense, il trionfo del decorativismo della secessione viennese, il visionario espressionismo del gruppo Sursum praghese fino al crocevia romano e alla sua continua ricerca di una via altra e diversa”.
Quindi le Secessioni come terreno fertile per mutare uno stile non più al passo con i tempi e per ricercare nuove forme di equilibrio e di espressività.
Anche se parlando di Secessione la si associa a Gustav Klimt, la visita della rassegna inizia  dalla Secessione di Monaco perché cronologicamente è la prima ad apparire sulla scena nel 1892 con un taglio modernista dato dall’adesione di Franz von Stuck.
La sezione tematica dedicata alla Secessione di Vienna, che si formò nel 1897, rappresenta l’evoluzione e il superamento di tutte le formule allora esistenti. Esposte le opere di Gustav Klimt, il padre della secessione viennese ed importante rappresentante del modernismo, che dipinge una visione diversa dell’arte rispetto al Modernismo europeo.
Due i quadri di Gustav Klimt provenienti da collezioni private: il ritratto della  “Signora con cappello su sfondo rosso” opera cardine del 1897 che è la data in cui appunto nacque la Secessione di Vienna e  “Amiche” I (Le sorelle) del 1907 che segna la fuoriuscita di Klimt dalla Secessione.
In questa sezione troviamo Egon Schiele con il suo Manifesto per la 49° mostra della Secessione Viennese, Josef Maria Auchentaller con “Ritratto di Emma”, Kolo Moser “Venus in der Felsgrotte”, Carl Otto Czeschka
La Secessione di Praga invece ebbe inizio da una serie di gruppi di artisti più o meno organizzati, che manifestavano le loro idee in aperto contrasto con l’arte ufficiale boema.
Attorno al 1910 si formò il celebre gruppo Sursum, che manteneva al suo interno diverse anime, da quella più espressionista e Nabis di Josef Vachal (The Good Fortune of Chance) a quella più finemente tardo simbolista di Frantisek Kobliha e di Jan Konupek (sua la splendida Salome) fino allo scultore Jaroslav Horejc (suo l’Orpheus esposto).  
Da ultimo, ma solo in termini cronologici, la Secessione di Roma (1913-1916) in clima di Prima Guerra Mondiale e di forte nazionalismo dove tutto era in piena trasformazione come il gusto artistico.
Rappresenta un'avanguardia moderata, contrapposta all'avanguardia del Futurismo.
Anche qui si assiste da parte degli artisti della Società degli Amatori e dei Cultori di Belle Arti  alla ribellione verso l'arte ufficiale ed accademica e verso una società chiusa al cambiamento.
Vi è la ricerca di espressioni innovative e più moderne ma con alcune limitazioni. Infatti la Secessione romana doveva ancora tener conto dei criteri dettati da chi apparteneva ancora ad un ambito di “aristocrazia dell’arte” che limitava l’espressività. Nel contempo era aperta a suggestioni internazionali: la Prima Esposizione Internazionale della Secessione fu l’occasione per vedere in mostra per la prima volta opere di Matisse e dei post-impressionisti, mentre l’anno successivo, alla Seconda Esposizione, accanto a Cézanne e Matisse, furono presenti Klimt e Schiele.
Al Palazzo Roverella, la corrente romana è rappresentata da Enrico Lionne, pseudonimo di Enrico della Leonessa (in mostra il “Nudo” da lui dipinto), Giuseppe Biasi (Mattino in un villaggio sardo), Aleardo Terzi (Meriggio d’autunno), Plinio Nomellini (suo il ritratto di Grazia Deledda) e Felice Casorati (Ada).
Una grande mostra che richiamerà tanti visitatori e appassionati d’arte, che  sicuramente non mancheranno di passeggiare per le vie del centro della città di Rovigo e magari anche di visitare lo stupendo Delta del Po riconosciuto area Mab-Unesco, ricco di storia, cultura e natura.

Immagini studioesseci.net

       
                                        Giuseppe Biasi                         Klimt                                Schiele                             Horejc                          Josef-Vachal
                                                Un villaggio sardo

Video di Rovigo In Diretta - Francesco Parisi, curatore della mostra "le secessioni Europee"


Uno sguardo d’insieme sulla esposizione
Rovigo, Palazzo Roverella
Periodo di apertura
Dal 23 settembre 2017 al 21 gennaio 2018
La mostra è aperta 7 giorni su 7 ed è visitabile dalle ore 9.00 alle 19.00, sabato e festivi dalle ore 9.00 alla 20.00.
Costo del biglietto: intero 12 euro; ridotto 10 euro
Call center Info e Prenotazioni: 0425 460093 / 346 0701983

Altre info: è possibile inoltre visitare gratuitamente “I capolavori dei Concordi” una importante collezione di dipinti dell’Accademia dei Concordi e del Seminario Vescovile di Rovigo, esposti a Palazzo Roncale, uno dei più prestigiosi palazzi rinascimentali del veneto, proprio di fronte a Palazzo Roverella.

24/09/2017 Lascia commento
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